A seguito di un autunno decisamente piovoso e freddo ed un inverno rigido con precipitazioni consistenti, le piante hanno germogliato con leggero ritardo rispetto alla media delle annate precedenti. Anche in primavera si sono verificate delle precipitazioni che non hanno però compromesso la regolare formazione e crescita dei grappoli. Nella seconda metà di Luglio si sono raggiunte temperature molto alte ma ad agosto il tempo è nuovamente mutato, con frequenti precipitazioni e temperature inferiori alla media. Le ottime condizioni climatiche di settembre ed ottobre, con regolari escursioni termiche che hanno favorito una perfetta maturazione delle uve, hanno permesso una vendemmia molto favorevole dal punto di vista quali-quantitativo con uve di altissimo livello. La raccolta si è conclusa nella prima settimana di Ottobre per il Sangiovese e nella seconda per i Cabernet.
Le condizioni climatiche del periodo vendemmiale hanno garantito la possibilità di raccogliere le uve con un livello qualitativo di assoluto valore. E’ stata comunque posta molta attenzione alla selezione in vigneto, in modo da far arrivare in cantina grappoli perfetti. Come di consueto si è prestata molta cura alle fasi fermentativa ed estrattiva, effettuando délestages e rimontaggi nel rispetto degli aromi varietali e dell’elevato contenuto in colore degli acini. Per tutte e tre le varietà le fermentazioni sono state condotte con temperature medie di 27°, senza mai oltrepassare i 31°, in modo da preservare al massimo sensazioni olfattive e tipicità del frutto. Fin da subito i mosti hanno evidenziato una notevole complessità ma soprattutto, nel caso del Sangiovese, un’intensa tipicità varietale in profumi, eleganza e colore facendo subito presagire un’annata di grande potenzialità. Dopo la svinatura, effettuata a fermentazione alcolica terminata, i vini sono stati immessi in barriques nuove di rovere, dove hanno svolto la fermentazione malolattica entro la fine dell'anno. In seguito sono stati assemblati, hanno riposato per circa 12 mesi in barriques, sono stati travasati ed infine, dopo un attento assaggio barrique per barrique, il vino è stato imbottigliato. L'introduzione sul mercato è avvenuta dopo un ulteriore anno di affinamento.
Il Tignanello 2006, al momento della sua introduzione sul mercato, si presenta con un colore rosso rubino molto intenso e con note fragranti di frutta rossa matura e spezie che si esprimono al naso con buon equlilibrio. In bocca è ricco, pieno e rotondo, fitto al punto giusto senza mascherare la grande eleganza che lo contraddistingue e la sua complessità. E’ un vino potente, ma fine e di piacevolissima beva, con una buona persistenza e con un retrogusto denso di note cioccolatose e agrumate. Il tannino, dolce e vellutato, è ben presente e ciò, assieme al ben equilibrato livello acidico, assicura al Tignanello una grande longevità.
È stato il primo Sangiovese ad essere affinato in barriques, il primo vino rosso moderno assemblato con varietà non tradizionali (quali il Cabernet), e tra i primi vini rossi nel Chianti Classico a non usare uve bianche. Tignanello è una pietra miliare. È prodotto con una selezione di Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc.
L’etichetta fu disegnata da Silvio Coppola nel 1974, per l’uscita dell’annata 1971. Fu in una cena del 1973 al Castello della Sala che uscì fuori il nome di Coppola. Grafico e designer, famoso per le sue lampade essenziali, i mobili rigorosi, ma anche le copertine di tanti libri Feltrinelli, Coppola era il nome giusto per quel lavoro.
Il Marchese Piero Antinori, attuale Presidente Onorario, decise di far firmare l’etichetta di Tignanello a suo padre, Niccolò Antinori, come simbolo di riconoscenza per la fiducia dimostratagli.
Lo stemma storico della famiglia Antinori.
Il “sole” di Tignanello stilizzato da Silvio Coppola.
Il millesimo 2021 nel Chianti Classico sarà ricordato per la stagione lunga e paziente: un’annata capace di donare potenza e grazia. L’inverno è stato non troppo freddo e caratterizzato da piogge fino alla fine del mese di marzo. L’avvio della primavera ha favorito un germogliamento anticipato delle viti che hanno però successivamente rallentato il loro ciclo vegetativo per effetto del clima generalmente fresco e asciutto di aprile. Maggio e giugno sono stati regolari, non troppo caldi e con alcune piogge che hanno garantito un’ottima fioritura e allegagione su tutte le varietà presenti nel vigneto di Tignanello. L’estate è stata tendenzialmente calda e asciutta, soprattutto in agosto, mese caratterizzato nel finale da alcune piogge che hanno consentito alle piante di avviare al meglio il processo di maturazione. Settembre e ottobre sono stati ideali: soleggiati, non troppo caldi, ventilati e caratterizzati da notti fresche, permettendo alle uve di maturare lentamente. Nell’insieme la 2021 è da considerarsi tra le migliori annate di sempre. Le operazioni di raccolta sono iniziate nell’ultima decade di settembre con il Sangiovese per terminare il 20 ottobre con i Cabernet.
L’andamento climatico della vendemmia ha richiesto, come di consueto, molta attenzione sia in vigneto durante le operazioni di raccolta, sia in cantina all’arrivo delle uve, dove la cernita e le prime lavorazioni sono state fondamentali per raggiungere un risultato finale ottimale. Durante il processo di fermentazione in serbatoi troncoconici, i mosti sono stati macerati con attenzione estrema al mantenimento dei profumi, all’estrazione del colore e alla gestione della dolcezza ed eleganza dei tannini. La svinatura è avvenuta solo dopo attente e giornaliere degustazioni. Una volta separate le bucce dal vino, è stata avviata la fermentazione malolattica in barrique, per esaltare la finezza e la complessità degli aromi. Il processo di affinamento è avvenuto in fusti di rovere francese e in piccola parte ungherese, in gran parte nuovi, per un periodo complessivo di circa 15 mesi; dopo un primo affinamento in lotti separati, questi sono stati assemblati per completare l’evoluzione in legno. Il vino, prodotto prevalentemente con uve di Sangiovese e una piccola parte di Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, ha affinato per ulteriori 12 mesi in bottiglia prima di essere presentato sul mercato.
Tignanello è prodotto esclusivamente dall'omonimo vigneto che si trova presso Tenuta Tignanello su un terreno di 57 ettari esposto a sud-ovest, di origine calcarea con elementi tufacei, ad un'altezza tra i 350 e i 400 metri s.l.m.. È stato il primo Sangiovese ad essere affinato in barrique, il primo vino rosso moderno assemblato con varietà non tradizionali, quali il Cabernet, e tra i primi vini rossi nel Chianti a non usare uve bianche. Tignanello, in origine "Chianti Classico Riserva vigneto Tignanello" è stato vinificato per la prima volta da un unico vigneto con l'annata 1970, quando conteneva il 20% di Canaiolo e il 5% di Trebbiano e Malvasia, ed era affinato in piccole botti di rovere. Con l'annata 1971 è diventato vino da tavola di Toscana, è stato chiamato Tignanello e con l'annata 1975 le uve bianche sono state totalmente eliminate. Dal 1982 la composizione è rimasta invariata. Tignanello viene prodotto soltanto nelle annate migliori; non è stato prodotto nel 1972, 1973,1974, 1976, 1984, 1992 e 2002.
Tignanello 2021 si presenta di colore rosso rubino intenso con riflessi porpora. Al naso è complesso: note di susina matura, mora e scorza d'arancia candita si alternano a piacevoli sensazioni di cioccolato fondente, caramello e liquirizia; dolci sfumature di tabacco completano il bouquet. Al palato è ricco, aggraziato, intenso, e contraddistinto da tannini dolci e vibranti che precedono un finale lungo e persistente.
Vinous 98/100
Tenuta Tignanello si trova nel cuore del Chianti Classico, sulle morbide colline racchiuse tra le valli della Greve e della Pesa e si estende per 319 ettari di terreni, con circa 165 ettari vitati. Tra i suoi vigneti, due tesori: il vigneto Tignanello e il vigneto Solaia che si estendono sulla medesima collina, su terreni derivanti da marne marine del Pliocene con calcare e scisto, e godono di giorni caldi e notti fresche durante la stagione della crescita. Dagli omonimi vigneti si producono Solaia e Tignanello, che sono stati definiti dalla stampa internazionale “tra i vini più influenti nella storia vitivinicola italiana”. Secondo i Marchesi Antinori, rappresentano una sfida continua ed una passione mai finita. I vigneti di Tenuta Tignanello sono composti principalmente dall’autoctono Sangiovese e da varietà non tradizionali come Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc.
Roccioso calcareo con roccia di alberese e galestro.