L’inverno del 2013 ed il precedente autunno sono stati caratterizzati da una piovosità superiore alla media, con temperature non particolarmente rigide, ad eccezione di una settimana nel mese di Febbraio, nella quale si è verificata anche un’intensa ed abbondante nevicata. La primavera è iniziata con condizioni climatiche analoghe ai periodi precedenti e questo ha determinato un leggero ritardo nel germogliamento delle viti e delle successive fasi di fioritura ed allegagione, nonostante ciò decorse regolarmente; i mesi di Maggio e Giugno sono stati freschi e piovosi con conseguente spinta vegetativa delle piante. Luglio ed Agosto sono stati mesi asciutti e caldi, senza però mai raggiungere eccessi termici; le viti hanno quindi proseguito la loro attività, recuperando parte del ritardo accumulato ad inizio stagione. Climaticamente ideali sono stati il mese di Settembre e la prima quindicina di Ottobre, ovvero il periodo delle raccolte; oltre a temperature giornaliere ancora calde, si sono manifestate rilevanti escursioni termiche giorno-notte che hanno permesso alle varietà di completare al meglio la maturazione. Le operazioni di raccolta sono iniziate nell’ultima settimana di Settembre con un generale ritardo rispetto alle annate precedenti; le ottime condizioni meteorologiche hanno esaltato la qualità del Cabernet Franc, vendemmiato tra il 28 ed il 30 Settembre, mentre il Sangiovese è stato raccolto nella prima settimana di Ottobre. Tra il 7 ed il 16 Ottobre, infine, con condizioni climatiche assolutamente ideali per la qualità dei frutti, sono arrivate in cantina le uve di Cabernet Sauvignon.
Piovosità totale annua: 1209,8 mm
Temperatura media 1 Aprile- 17 Ottobre: 18,98°C
Piovosità 1 Aprile – 17 Ottobre: 564,2 mm
La vendemmia 2013 è stata caratterizzata più di ogni altra, dall’attenta e puntuale gestione del vigneto, prima con importanti defogliature e poi con attente selezioni delle uve dalla campagna, al momento della raccolta, fino al ricevimento in cantina. Queste operazioni hanno consentito la vinificazione di mosti estremamente ricchi in colore, profumati e con intense espressioni del frutto, fattori tutti che fanno presagire ad un’annata di assoluta qualità. All’arrivo in cantina, le uve vengono delicatamente diraspate e gli acini, prima di essere pigiati, accuratamente selezionati al tavolo di cernita; qui la cura del dettaglio è ai massimi livelli, è fondamentale che nei serbatoi di vinificazione troncoconici da 60 hl entrino solo gli acini perfetti. Durante la fermentazione e la macerazione i mosti si trasformano lentamente in vino; in questa fase è necessaria l’estrema cura al mantenimento della freschezza e dei profumi, senza trascurare l’estrazione del colore e la gestione del tannino volta alla dolcezza e all’eleganza. Una volta separate bucce e vino, si avvia la fermentazione malolattica che, in barriques, esalta la finezza e la piacevolezza del vino. Il processo di invecchiamento avviene in fusti nuovi di rovere francese per circa 18 mesi. Durante questo periodo i diversi lotti, vinificati separatamente in base alla varietà e alle variabili viticole, si elevano in legno, per poi essere assemblati pochi mesi prima dell’imbottigliamento.
Solaia è un vigneto di circa 20 ettari esposto a sud-ovest tra i 350 e i 400 metri s.l.m. su un suolo roccioso calcareo con roccia di alberese e galestro, situato presso Tenuta Tignanello. La famiglia Antinori ha prodotto questo vino per la prima volta con l’annata 1978; l’uvaggio iniziale era 80% Cabernet Sauvignon e 20% Cabernet Franc, che è stato ripetuto nel 1979. Nelle annate successive è stato introdotto un 20% di Sangiovese e sono state fatte alcune correzioni nel rapporto tra Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, fino ad arrivare alla composizione attuale. Solaia è prodotto soltanto nelle annate eccezionali e non è stato prodotto nel 1980, 1981, 1983,1984 e 1992.
Di colore rosso rubino molto intenso con riflessi violacei, al naso Solaia 2013 è caratterizzato da note di frutta matura rossa con toni piacevolmente freschi, accompagnati da sentori balsamici, di liquerizia e menta. Piccole note di vaniglia e di fumo sul finale si amalgamano ad una spezia intensa donando grande intensità olfattiva. L’ingresso in bocca è gentile, con un’ intensa corposità ma con un’impostazione tannica molto compatta. Il finale è estremamente complesso, con evidenti note di frutta nera e cioccolato e con un’ottima sapidità.
James Suckling 97/100 USA Daniele Cernilli 97/100 Italia Antonio Galloni 94+/100 USA Wine Advocate 97+/100 USA
L’inverno del 2013 ed il precedente autunno sono stati caratterizzati da una piovosità superiore alla media, con temperature non particolarmente rigide, ad eccezione di una settimana nel mese di Febbraio, nella quale si è verificata anche un’intensa ed abbondante nevicata. La primavera è iniziata con condizioni climatiche analoghe ai periodi precedenti e questo ha determinato un leggero ritardo nel germogliamento delle viti e delle successive fasi di fioritura ed allegagione, nonostante ciò decorse regolarmente; i mesi di Maggio e Giugno sono stati freschi e piovosi con conseguente spinta vegetativa delle piante. Luglio ed Agosto sono stati mesi asciutti e caldi, senza però mai raggiungere eccessi termici; le viti hanno quindi proseguito la loro attività, recuperando parte del ritardo accumulato ad inizio stagione. Climaticamente ideali sono stati il mese di Settembre e la prima quindicina di Ottobre, ovvero il periodo delle raccolte; oltre a temperature giornaliere ancora calde, si sono manifestate rilevanti escursioni termiche giorno-notte che hanno permesso alle varietà di completare al meglio la maturazione. Le operazioni di raccolta sono iniziate nell’ultima settimana di Settembre con un generale ritardo rispetto alle annate precedenti; le ottime condizioni meteorologiche hanno esaltato la qualità del Cabernet Franc, vendemmiato tra il 28 ed il 30 Settembre, mentre il Sangiovese è stato raccolto nella prima settimana di Ottobre. Tra il 7 ed il 16 Ottobre, infine, con condizioni climatiche assolutamente ideali per la qualità dei frutti, sono arrivate in cantina le uve di Cabernet Sauvignon.
Piovosità totale annua: 1209,8 mm
Temperatura media 1 Aprile- 17 Ottobre: 18,98°C
Piovosità 1 Aprile – 17 Ottobre: 564,2 mm
Era il 1928 quando Niccolò Antinori, padre di Piero Antinori, decise di chiamare questo vino con il nome della villa di famiglia affinché rappresentasse la sua personale interpretazione dell’identità chiantigiana e toscana.
Villa Antinori è il vino simbolo di Casa Antinori, un’etichetta storica toscana, dallo stile contemporaneo. “Si chiama Villa Antinori. Rosso di Sangue Toscano […] da uve nate, maturate e raccolte nei nostri vigneti delle tenute toscane e poi vinificate e invecchiate in Casa Antinori”. Cit. Piero Antinori
Quel disegno in etichetta, raffigurante Villa del Cigliano, simboleggia il concetto di casa, di territorio, di Toscana. “I francesi hanno gli chateaux? E noi abbiamo le Ville!” Così Niccolò Antinori spiegava scherzosamente la scelta dell’illustrazione in etichetta, innovativa per quel tempo.
Il nome celebra i Monaldeschi della Cervara, storica famiglia proprietaria nel XVI secolo del Castello della Sala.
Vigneto Vignaferrovia prende il nome da un’antica stazione ferroviaria del XIX secolo presente a pochi metri dai filari.
Poggio alle Nane nasce da un’area altamente vocata alla produzione di vini di qualità, una zona in cui i Cabernet così come il Carménère riescono ad esprimersi al meglio.
Il Pinot Nero trova al Castello della Sala, storica terra dei bianchi, un espressione autentica e tipica, capace di raccontare il profondo carattere territoriale.
L’Aleatico, antica varietà toscana coltivata fin dai tempi degli etruschi, trova in questo territorio una moderna espressione.
Villa del Cigliano, situata tra le morbide colline di San Casciano in Val di Pesa (FI), è un luogo da sempre legato alla famiglia; è qui che generazioni di Antinori sono nati e vissuti a partire dal 1546, anno in cui Alessandro di Niccolò Antinori divenne proprietario dell’edificio.
L’etichetta fu disegnata da Silvio Coppola nel 1974, per l’uscita dell’annata 1971. Fu in una cena del 1973 al Castello della Sala che uscì fuori il nome di Coppola. Grafico e designer, famoso per le sue lampade essenziali, i mobili rigorosi, ma anche le copertine di tanti libri Feltrinelli, Coppola era il nome giusto per quel lavoro.
Un territorio, quello di Guado al Tasso, contraddistinto dall’Anfiteatro Bolgherese, una serie di colline che racchiudono la pianura che si affaccia sul mare, capace di creare un microclima unico, con grandi escursioni termiche. I vigneti di Guado al tasso si trovano ai piedi dell’Anfiteatro e, nella notte, l’aria fredda scende dalle colline fino a rinfrescare i filari. Queste particolari condizioni climatiche donano alle uve una spiccata aromaticità e garantiscono una perfetta maturazione dell’acino.
Il Cervaro della Sala è stato uno dei primi bianchi italiani a svolgere fermentazione malolattica ed affinamento in barrique.
Poggio alle Nane prende il nome dalla zona in cui si trovano i vigneti: un'area dove originariamente erano allevate delle anatre localmente chiamate "nane", estesa dal poggio al lago ancora oggi esistenti.
Vigneto Vignaferrovia poggia su un suolo caratterizzato fortemente da rocce e sassi, capace di limitare naturalmente la vigoria della vite ed esaltare la qualità delle uve.
I 4 ettari di vigneto del Pinot Nero percorrono la collina, dividendosi in terrazzamenti, disegnando linee sinuose e morbide.
“A” rappresenta l’unione dell’ iniziale della tenuta, Fattoria Aldobrandesca, con quella della varietà, l’Aleatico.
Il Marchese Piero Antinori, attuale Presidente Onorario, decise di far firmare l’etichetta di Tignanello a suo padre, Niccolò Antinori, come simbolo di riconoscenza per la fiducia dimostratagli.
Guado al Tasso riporta nella propria capsula lo stemma storico della famiglia Antinori.
Cervaro della Sala nasce dalla volontà di creare un vino bianco capace di affrontare lunghi affinamenti.
La particolare esposizione a sud/ovest dei vigneti permettono ai venti dal mare di mitigare le temperature estive del vigneto limitandone i picchi di calore.
Il particolare clima del Castello della Sala ha costretto gli agronomi ad ideare un modo per proteggere gli acini dal sole estivo. I tralci vengono fatti allungare e ripiegati sulla pianta in modo che le foglie possano ombreggiare i grappoli di Pinot Nero.
“A” nasce dalla ricerca dell’equilibrio tra il carattere spiccato dell’Aleatico e l’unicità del suolo vulcanico.
Lo stemma storico della famiglia Antinori.
Guado al Tasso presenta in etichetta lo stemma della famiglia Della Gherardesca con le sue iniziali, DG, antica proprietaria della tenuta.
Nel 1985, Renzo Cotarella, allora enologo del Castello della Sala, produce la prima annata del Cervaro della Sala.
La famiglia Antinori ha voluto interpretare in maniera personale e profonda un vino storico come il Brunello di Montalcino.
Il “sole” di Tignanello stilizzato da Silvio Coppola.