L'annata 2010 è stata caratterizzata dalle piogge tra la fine dell’inverno e la primavera; questa condizione, abbinata a temperature primaverili al di sotto della media, ha causato un leggero ritardo nel germogliamento e una leggera riduzione della produzione. L’estate è stata contrassegnata da situazioni di tempo bello e stabile, con alcune piogge nel mese di agosto, che hanno mitigato il clima. Dall’invaiatura alla maturazione le condizioni meteorologiche sono state molto positive, consentendo uno sviluppo armonico, con una piena sincronia fra maturazione fenolica e zuccherina. La vendemmia è iniziata il 22 di settembre e si è svolta con un clima particolarmente favorevole.
Dopo accurate selezioni eseguite in vigneto, sia nel mese di luglio sia poco prima della vendemmia, i migliori grappoli sono stati lasciati arrivare a piena maturazione sulle piante. Le uve, diraspate e pigiate in modo soffice, sono state trasferite in serbatoi di acciaio, dove sono rimaste in macerazione per circa venti giorni, a temperature non superiori ai 28°C. Il vino ottenuto ha svolto la fermentazione malolattica ed ha iniziato il suo periodo di maturazione in botti di rovere di dimensioni comprese fra 30 e 80 Hl. Dopo oltre due anni di affinamento, il vino è stato imbottigliato a maggio 2013.
Tenuta Pian delle Vigne, situata a 6 km. a sud-ovest da Montalcino, prende il nome dall’omonima località sulla quale è presente una caratteristica stazione ferroviaria del XIX secolo. L’azienda è composta da 184 ettari, di cui 65 vitati esposti principalmente a sud-ovest ad un'altitudine di circa 130 metri s.l.m. Da sempre Pian delle Vigne ha perseguito la filosofia orientata verso la botte grande, capace di preservare la straordinaria integrità del frutto del Sangiovese e donare al Brunello la caratteristica vibrante eleganza. L’azienda è di proprietà della famiglia Antinori dal 1995, anno della prima vendemmia del Pian delle Vigne Brunello di Montalcino DOCG.
Di un colore rubino luminoso e profondo, il Pian delle Vigne 2010 è caratterizzato da una complessa intensità olfattiva; emergono sentori floreali accompagnati da fresche note fruttate di marasca, lampone e agrume. Si avvertono, poi, sentori di cioccolato, foglia di tabacco tostato, radice di liquerizia e, sul finale, predominano la prugna e le note balsamiche. Armonioso e avvolgente, esprime una sensazione di corpo pieno e di sapore intenso. Elegante, con una nobile trama tannica e una spiccata vena minerale, lascia presagire buone potenzialità espressive nel tempo.
Wine Enthusiast 91/100 USA James Suckling 96/100 USA Wine Advocate 93/100 USA Wine Spectator 93/100 USA Antonio Galloni 92/100 USA I vini di Veronelli Super Tre stelle Italia I vini dell'Espresso 16/20 Italia Vini Buoni d'Italia 4 stelle Italia
L'annata 2010 è stata caratterizzata dalle piogge tra la fine dell’inverno e la primavera; questa condizione, abbinata a temperature primaverili al di sotto della media, ha causato un leggero ritardo nel germogliamento e una leggera riduzione della produzione. L’estate è stata contrassegnata da situazioni di tempo bello e stabile, con alcune piogge nel mese di agosto, che hanno mitigato il clima. Dall’invaiatura alla maturazione le condizioni meteorologiche sono state molto positive, consentendo uno sviluppo armonico, con una piena sincronia fra maturazione fenolica e zuccherina. La vendemmia è iniziata il 22 di settembre e si è svolta con un clima particolarmente favorevole.
Era il 1928 quando Niccolò Antinori, padre di Piero Antinori, decise di chiamare questo vino con il nome della villa di famiglia affinché rappresentasse la sua personale interpretazione dell’identità chiantigiana e toscana.
Villa Antinori è il vino simbolo di Casa Antinori, un’etichetta storica toscana, dallo stile contemporaneo. “Si chiama Villa Antinori. Rosso di Sangue Toscano […] da uve nate, maturate e raccolte nei nostri vigneti delle tenute toscane e poi vinificate e invecchiate in Casa Antinori”. Cit. Piero Antinori
Quel disegno in etichetta, raffigurante Villa del Cigliano, simboleggia il concetto di casa, di territorio, di Toscana. “I francesi hanno gli chateaux? E noi abbiamo le Ville!” Così Niccolò Antinori spiegava scherzosamente la scelta dell’illustrazione in etichetta, innovativa per quel tempo.
Il nome celebra i Monaldeschi della Cervara, storica famiglia proprietaria nel XVI secolo del Castello della Sala.
Vigneto Vignaferrovia prende il nome da un’antica stazione ferroviaria del XIX secolo presente a pochi metri dai filari.
Poggio alle Nane nasce da un’area altamente vocata alla produzione di vini di qualità, una zona in cui i Cabernet così come il Carménère riescono ad esprimersi al meglio.
Il Pinot Nero trova al Castello della Sala, storica terra dei bianchi, un espressione autentica e tipica, capace di raccontare il profondo carattere territoriale.
L’Aleatico, antica varietà toscana coltivata fin dai tempi degli etruschi, trova in questo territorio una moderna espressione.
Villa del Cigliano, situata tra le morbide colline di San Casciano in Val di Pesa (FI), è un luogo da sempre legato alla famiglia; è qui che generazioni di Antinori sono nati e vissuti a partire dal 1546, anno in cui Alessandro di Niccolò Antinori divenne proprietario dell’edificio.
L’etichetta fu disegnata da Silvio Coppola nel 1974, per l’uscita dell’annata 1971. Fu in una cena del 1973 al Castello della Sala che uscì fuori il nome di Coppola. Grafico e designer, famoso per le sue lampade essenziali, i mobili rigorosi, ma anche le copertine di tanti libri Feltrinelli, Coppola era il nome giusto per quel lavoro.
Un territorio, quello di Guado al Tasso, contraddistinto dall’Anfiteatro Bolgherese, una serie di colline che racchiudono la pianura che si affaccia sul mare, capace di creare un microclima unico, con grandi escursioni termiche. I vigneti di Guado al tasso si trovano ai piedi dell’Anfiteatro e, nella notte, l’aria fredda scende dalle colline fino a rinfrescare i filari. Queste particolari condizioni climatiche donano alle uve una spiccata aromaticità e garantiscono una perfetta maturazione dell’acino.
Il Cervaro della Sala è stato uno dei primi bianchi italiani a svolgere fermentazione malolattica ed affinamento in barrique.
Poggio alle Nane prende il nome dalla zona in cui si trovano i vigneti: un'area dove originariamente erano allevate delle anatre localmente chiamate "nane", estesa dal poggio al lago ancora oggi esistenti.
Vigneto Vignaferrovia poggia su un suolo caratterizzato fortemente da rocce e sassi, capace di limitare naturalmente la vigoria della vite ed esaltare la qualità delle uve.
I 4 ettari di vigneto del Pinot Nero percorrono la collina, dividendosi in terrazzamenti, disegnando linee sinuose e morbide.
“A” rappresenta l’unione dell’ iniziale della tenuta, Fattoria Aldobrandesca, con quella della varietà, l’Aleatico.
Il Marchese Piero Antinori, attuale Presidente Onorario, decise di far firmare l’etichetta di Tignanello a suo padre, Niccolò Antinori, come simbolo di riconoscenza per la fiducia dimostratagli.
Guado al Tasso riporta nella propria capsula lo stemma storico della famiglia Antinori.
Cervaro della Sala nasce dalla volontà di creare un vino bianco capace di affrontare lunghi affinamenti.
La particolare esposizione a sud/ovest dei vigneti permettono ai venti dal mare di mitigare le temperature estive del vigneto limitandone i picchi di calore.
Il particolare clima del Castello della Sala ha costretto gli agronomi ad ideare un modo per proteggere gli acini dal sole estivo. I tralci vengono fatti allungare e ripiegati sulla pianta in modo che le foglie possano ombreggiare i grappoli di Pinot Nero.
“A” nasce dalla ricerca dell’equilibrio tra il carattere spiccato dell’Aleatico e l’unicità del suolo vulcanico.
Lo stemma storico della famiglia Antinori.
Guado al Tasso presenta in etichetta lo stemma della famiglia Della Gherardesca con le sue iniziali, DG, antica proprietaria della tenuta.
Nel 1985, Renzo Cotarella, allora enologo del Castello della Sala, produce la prima annata del Cervaro della Sala.
La famiglia Antinori ha voluto interpretare in maniera personale e profonda un vino storico come il Brunello di Montalcino.
Il “sole” di Tignanello stilizzato da Silvio Coppola.