Il 2021 è stato caratterizzato da un inverno mite e piuttosto piovoso, contraddistinto solo a inizio aprile da un breve periodo di freddo. Queste condizioni climatiche hanno favorito un generale anticipo della stagione primaverile, poco piovosa e non troppo fresca; l’estate è stata tendenzialmente calda e solo alla fine di agosto ci sono stati alcuni eventi piovosi che hanno consentito alle drupe di proseguire il proprio sviluppo. La raccolta è iniziata nell'ultima decade di ottobre, in lieve ritardo rispetto alla media, e si è conclusa entro la prima metà di novembre.
Tenuta Pèppoli è situata nella zona del Chianti Classico, nel Comune di San Casciano Val di Pesa, ad una altitudine di 300 - 350 metri sul livello del mare. La tenuta ha una superficie complessiva di circa 100 ettari di cui 27 coltivati a oliveto. I terreni sono composti da depositi marini di era pliocenica.
L'Olio Pèppoli è un olio Biologico. Nel 1994 la tenuta ha aderito al progetto di coltivazione Biologica, secondo il quale vengono esclusi totalmente i principi chimici di sintesi sia per la difesa fitosanitaria, sia per la concimazione. Dopo il periodo di "Conversione" di due anni, previsto dalla vigente legislazione e sotto il controllo del Consorzio per il Controllo delle Produzioni Biologiche, organismo autorizzato dal Ministero delle Risorse Agr. e For., con la produzione 1996 è stato possibile per la prima volta ottenere la "Certificazione Biologico" dell'Olio Pèppoli.
Le olive, provenienti dagli oliveti opportunamente selezionati, vengono raccolte esclusivamente a mano in epoca precoce rispetto alla piena maturazione e vengono avviate alla frangitura tassativamente entro 12 ore dal loro arrivo nel frantoio. Il ciclo di lavorazione, dopo l'eliminazione delle foglie a mezzo di una macchina defogliatrice, prevede una frangitura a martelli; la pasta così ottenuta passa alla gramolatrice, dove, a una temperatura tra i 20-22 °C e per un periodo di tempo che varia tra i 10 e i 15 minuti, le particelle di olio si aggregano tra loro; iniziano così a separarsi dalla pasta per poi procedere alla fase vera e propria di estrazione attraverso il decanter. Il processo avviene quindi a bassa temperatura, senza aggiunta di acqua, per esaltare le caratteristiche aromatiche e organolettiche. La conservazione avviene in piccoli serbatoi di acciaio inox, sotto atmosfera di gas inerte e dopo una attenta selezione aziendale volta all’esaltazione della qualità . L’Olio Pèppoli viene imbottigliato nel frantoio aziendale in formati da 0,500 lt e 0,250 lt.
Olio Pèppoli si presenta di un colore verde brillante. Al naso è intenso, fragrante e pungente. Al palato è vivace, fruttato, armonico, e mostra una buona struttura ed equilibrio, con una tipica nota piccante sul finale.
Codice Organismo di Controllo CCPB: IT BIO 009 – 8197 Autorizzazione D.M. MIPAAF n°26023 del 28-12-2007
Il 2021 è stato caratterizzato da un inverno mite e piuttosto piovoso, contraddistinto solo a inizio aprile da un breve periodo di freddo. Queste condizioni climatiche hanno favorito un generale anticipo della stagione primaverile, poco piovosa e non troppo fresca; l’estate è stata tendenzialmente calda e solo alla fine di agosto ci sono stati alcuni eventi piovosi che hanno consentito alle drupe di proseguire il proprio sviluppo. La raccolta è iniziata nell'ultima decade di ottobre, in lieve ritardo rispetto alla media, e si è conclusa entro la prima metà di novembre.
Era il 1928 quando Niccolò Antinori, padre di Piero Antinori, decise di chiamare questo vino con il nome della villa di famiglia affinché rappresentasse la sua personale interpretazione dell’identità chiantigiana e toscana.
Villa Antinori è il vino simbolo di Casa Antinori, un’etichetta storica toscana, dallo stile contemporaneo. “Si chiama Villa Antinori. Rosso di Sangue Toscano […] da uve nate, maturate e raccolte nei nostri vigneti delle tenute toscane e poi vinificate e invecchiate in Casa Antinori”. Cit. Piero Antinori
Quel disegno in etichetta, raffigurante Villa del Cigliano, simboleggia il concetto di casa, di territorio, di Toscana. “I francesi hanno gli chateaux? E noi abbiamo le Ville!” Così Niccolò Antinori spiegava scherzosamente la scelta dell’illustrazione in etichetta, innovativa per quel tempo.
Il nome celebra i Monaldeschi della Cervara, storica famiglia proprietaria nel XVI secolo del Castello della Sala.
Vigneto Vignaferrovia prende il nome da un’antica stazione ferroviaria del XIX secolo presente a pochi metri dai filari.
Poggio alle Nane nasce da un’area altamente vocata alla produzione di vini di qualità , una zona in cui i Cabernet così come il Carménère riescono ad esprimersi al meglio.
Il Pinot Nero trova al Castello della Sala, storica terra dei bianchi, un espressione autentica e tipica, capace di raccontare il profondo carattere territoriale.
L’Aleatico, antica varietà toscana coltivata fin dai tempi degli etruschi, trova in questo territorio una moderna espressione.
Villa del Cigliano, situata tra le morbide colline di San Casciano in Val di Pesa (FI), è un luogo da sempre legato alla famiglia; è qui che generazioni di Antinori sono nati e vissuti a partire dal 1546, anno in cui Alessandro di Niccolò Antinori divenne proprietario dell’edificio.
L’etichetta fu disegnata da Silvio Coppola nel 1974, per l’uscita dell’annata 1971. Fu in una cena del 1973 al Castello della Sala che uscì fuori il nome di Coppola. Grafico e designer, famoso per le sue lampade essenziali, i mobili rigorosi, ma anche le copertine di tanti libri Feltrinelli, Coppola era il nome giusto per quel lavoro.
Un territorio, quello di Guado al Tasso, contraddistinto dall’Anfiteatro Bolgherese, una serie di colline che racchiudono la pianura che si affaccia sul mare, capace di creare un microclima unico, con grandi escursioni termiche. I vigneti di Guado al tasso si trovano ai piedi dell’Anfiteatro e, nella notte, l’aria fredda scende dalle colline fino a rinfrescare i filari. Queste particolari condizioni climatiche donano alle uve una spiccata aromaticità e garantiscono una perfetta maturazione dell’acino.
Il Cervaro della Sala è stato uno dei primi bianchi italiani a svolgere fermentazione malolattica ed affinamento in barrique.
Poggio alle Nane prende il nome dalla zona in cui si trovano i vigneti: un'area dove originariamente erano allevate delle anatre localmente chiamate "nane", estesa dal poggio al lago ancora oggi esistenti.
Vigneto Vignaferrovia poggia su un suolo caratterizzato fortemente da rocce e sassi, capace di limitare naturalmente la vigoria della vite ed esaltare la qualitĂ delle uve.
I 4 ettari di vigneto del Pinot Nero percorrono la collina, dividendosi in terrazzamenti, disegnando linee sinuose e morbide.
“A” rappresenta l’unione dell’ iniziale della tenuta, Fattoria Aldobrandesca, con quella della varietà , l’Aleatico.
Il Marchese Piero Antinori, attuale Presidente Onorario, decise di far firmare l’etichetta di Tignanello a suo padre, Niccolò Antinori, come simbolo di riconoscenza per la fiducia dimostratagli.
Guado al Tasso riporta nella propria capsula lo stemma storico della famiglia Antinori.
Cervaro della Sala nasce dalla volontĂ di creare un vino bianco capace di affrontare lunghi affinamenti.
La particolare esposizione a sud/ovest dei vigneti permettono ai venti dal mare di mitigare le temperature estive del vigneto limitandone i picchi di calore.
Il particolare clima del Castello della Sala ha costretto gli agronomi ad ideare un modo per proteggere gli acini dal sole estivo. I tralci vengono fatti allungare e ripiegati sulla pianta in modo che le foglie possano ombreggiare i grappoli di Pinot Nero.
“A” nasce dalla ricerca dell’equilibrio tra il carattere spiccato dell’Aleatico e l’unicità del suolo vulcanico.
Lo stemma storico della famiglia Antinori.
Guado al Tasso presenta in etichetta lo stemma della famiglia Della Gherardesca con le sue iniziali, DG, antica proprietaria della tenuta.
Nel 1985, Renzo Cotarella, allora enologo del Castello della Sala, produce la prima annata del Cervaro della Sala.
La famiglia Antinori ha voluto interpretare in maniera personale e profonda un vino storico come il Brunello di Montalcino.
Il “sole” di Tignanello stilizzato da Silvio Coppola.