La vendemmia 2006 a Bolgheri è stata all'insegna dell'equilibrio ed è iniziata nella prima settimana di settembre, con i vitigni precoci, merlot in testa, giunti a maturazione perfetta. La penuria di piogge (ad eccezione di alcuni giorni dell'ultima metà di settembre, in cui si sono verificate delle manifestazioni temporalesche), l'assenza di stress idrico per le viti e l'estrema sanità delle uve, hanno permesso di diluire la raccolta in un lasso di tempo ideale per ottenere la migliore maturazione sulle varietà progressivamente vendemmiate: Merlot, Syrah e infine (fra l'ultima settimana di settembre e la prima di ottobre), il Cabernet Sauvignon.
La raccolta è avvenuta a mano e il trasferimento delle uve alla cantina in cassette. In cantina l’uva è stata diraspata e successivamente selezionata manualmente su di un tavolo di cernita prima della pigiatura. Fermentazione e macerazione sono avvenute in serbatoi di acciaio inox a temperatura controllata (25-30°C) per un periodo variabile da 15 a 20 giorni, durante i quali sono stati effettuati rimontaggi e ossigenazioni, di intensità variabile in funzione delle necessità di ogni singola varietà. I vini alla svinatura sono stati messi in barriques nuove dove entro la fine dell’anno hanno terminato anche la fermentazione malolattica. Durante il periodo di affinamento sono stati eseguiti periodicamente dei travasi con separazione delle fecce e con ossigenazione quando necessario. Al termine dei 18 mesi di affinamento dopo un accurato controllo di ogni singola barrique, è stato eseguito il blend fra le diverse varietà. A ciò a fatto seguito l’imbottigliamento ed un ulteriore periodo di affinamento di 10 mesi prima di uscire sul mercato.
Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc e a volte una piccola quota di Petit Verdot, per rappresentare l’eleganza, la complessità e la struttura del terroir bolgherese. Guado al Tasso viene prodotto dal 1990 da vigneti situati su un suolo di origine alluvionale, da argillo-sabbiosi a argillo-limosi, con presenza di agglomerato bolgherese (scheletro).
L’aroma è molto fine e delicato, è un vino che esprime fragranza e dolcezza. Le note sono belle integre, c’è armonia tra la componente fruttata e quella balsamica. In bocca, l’ingresso, l’evoluzione e il finale gustativo sono di grande linearità ed eleganza, il retrogusto è in sintonia con l’aroma e il finale è piacevole e lungo. Così si presenta il Guado al Tasso 2006 al momento della sua immissione sul mercato, un vino di gran classe, con un elevato potenziale di invecchiamento in bottiglia.
I Vini Di Veronelli 2009 Super Tre Stelle - 97/100 Italia Wine Enthusiast 97/100 USA Wine Advocate 2009 91/100 USA Wine Spectator 2008 95/100 USA
La vendemmia 2006 a Bolgheri è stata all'insegna dell'equilibrio ed è iniziata nella prima settimana di settembre, con i vitigni precoci, merlot in testa, giunti a maturazione perfetta. La penuria di piogge (ad eccezione di alcuni giorni dell'ultima metà di settembre, in cui si sono verificate delle manifestazioni temporalesche), l'assenza di stress idrico per le viti e l'estrema sanità delle uve, hanno permesso di diluire la raccolta in un lasso di tempo ideale per ottenere la migliore maturazione sulle varietà progressivamente vendemmiate: Merlot, Syrah e infine (fra l'ultima settimana di settembre e la prima di ottobre), il Cabernet Sauvignon.
Era il 1928 quando Niccolò Antinori, padre di Piero Antinori, decise di chiamare questo vino con il nome della villa di famiglia affinché rappresentasse la sua personale interpretazione dell’identità chiantigiana e toscana.
Villa Antinori è il vino simbolo di Casa Antinori, un’etichetta storica toscana, dallo stile contemporaneo. “Si chiama Villa Antinori. Rosso di Sangue Toscano […] da uve nate, maturate e raccolte nei nostri vigneti delle tenute toscane e poi vinificate e invecchiate in Casa Antinori”. Cit. Piero Antinori
Quel disegno in etichetta, raffigurante Villa del Cigliano, simboleggia il concetto di casa, di territorio, di Toscana. “I francesi hanno gli chateaux? E noi abbiamo le Ville!” Così Niccolò Antinori spiegava scherzosamente la scelta dell’illustrazione in etichetta, innovativa per quel tempo.
Il nome celebra i Monaldeschi della Cervara, storica famiglia proprietaria nel XVI secolo del Castello della Sala.
Vigneto Vignaferrovia prende il nome da un’antica stazione ferroviaria del XIX secolo presente a pochi metri dai filari.
Poggio alle Nane nasce da un’area altamente vocata alla produzione di vini di qualità, una zona in cui i Cabernet così come il Carménère riescono ad esprimersi al meglio.
Il Pinot Nero trova al Castello della Sala, storica terra dei bianchi, un espressione autentica e tipica, capace di raccontare il profondo carattere territoriale.
L’Aleatico, antica varietà toscana coltivata fin dai tempi degli etruschi, trova in questo territorio una moderna espressione.
Villa del Cigliano, situata tra le morbide colline di San Casciano in Val di Pesa (FI), è un luogo da sempre legato alla famiglia; è qui che generazioni di Antinori sono nati e vissuti a partire dal 1546, anno in cui Alessandro di Niccolò Antinori divenne proprietario dell’edificio.
L’etichetta fu disegnata da Silvio Coppola nel 1974, per l’uscita dell’annata 1971. Fu in una cena del 1973 al Castello della Sala che uscì fuori il nome di Coppola. Grafico e designer, famoso per le sue lampade essenziali, i mobili rigorosi, ma anche le copertine di tanti libri Feltrinelli, Coppola era il nome giusto per quel lavoro.
Un territorio, quello di Guado al Tasso, contraddistinto dall’Anfiteatro Bolgherese, una serie di colline che racchiudono la pianura che si affaccia sul mare, capace di creare un microclima unico, con grandi escursioni termiche. I vigneti di Guado al tasso si trovano ai piedi dell’Anfiteatro e, nella notte, l’aria fredda scende dalle colline fino a rinfrescare i filari. Queste particolari condizioni climatiche donano alle uve una spiccata aromaticità e garantiscono una perfetta maturazione dell’acino.
Il Cervaro della Sala è stato uno dei primi bianchi italiani a svolgere fermentazione malolattica ed affinamento in barrique.
Poggio alle Nane prende il nome dalla zona in cui si trovano i vigneti: un'area dove originariamente erano allevate delle anatre localmente chiamate "nane", estesa dal poggio al lago ancora oggi esistenti.
Vigneto Vignaferrovia poggia su un suolo caratterizzato fortemente da rocce e sassi, capace di limitare naturalmente la vigoria della vite ed esaltare la qualità delle uve.
I 4 ettari di vigneto del Pinot Nero percorrono la collina, dividendosi in terrazzamenti, disegnando linee sinuose e morbide.
“A” rappresenta l’unione dell’ iniziale della tenuta, Fattoria Aldobrandesca, con quella della varietà, l’Aleatico.
Il Marchese Piero Antinori, attuale Presidente Onorario, decise di far firmare l’etichetta di Tignanello a suo padre, Niccolò Antinori, come simbolo di riconoscenza per la fiducia dimostratagli.
Guado al Tasso riporta nella propria capsula lo stemma storico della famiglia Antinori.
Cervaro della Sala nasce dalla volontà di creare un vino bianco capace di affrontare lunghi affinamenti.
La particolare esposizione a sud/ovest dei vigneti permettono ai venti dal mare di mitigare le temperature estive del vigneto limitandone i picchi di calore.
Il particolare clima del Castello della Sala ha costretto gli agronomi ad ideare un modo per proteggere gli acini dal sole estivo. I tralci vengono fatti allungare e ripiegati sulla pianta in modo che le foglie possano ombreggiare i grappoli di Pinot Nero.
“A” nasce dalla ricerca dell’equilibrio tra il carattere spiccato dell’Aleatico e l’unicità del suolo vulcanico.
Lo stemma storico della famiglia Antinori.
Guado al Tasso presenta in etichetta lo stemma della famiglia Della Gherardesca con le sue iniziali, DG, antica proprietaria della tenuta.
Nel 1985, Renzo Cotarella, allora enologo del Castello della Sala, produce la prima annata del Cervaro della Sala.
La famiglia Antinori ha voluto interpretare in maniera personale e profonda un vino storico come il Brunello di Montalcino.
Il “sole” di Tignanello stilizzato da Silvio Coppola.