L’inverno 2011 è stato caratterizzato da un clima regolare con temperature minime inferiori agli zero gradi, una eccezionale nevicata nel mese di febbraio e abbondanti piogge nel mese di marzo. Il germogliamento delle piante è avvenuto, come di consueto, nella prima metà del mese di aprile. Le piogge e il clima insolitamente fresco si sono protratti fino alla fine di maggio e l’inizio di giugno e non hanno influito negativamente sull’allegagione, che si è verificata come di consuetudine nella prima settimana di giugno. Le piogge e la nevicata hanno garantito alle piante le risorse per un ottimo sviluppo vegetativo che è proseguito durante l’estate fresca e asciutta portando così ad una completa e perfetta invaiatura. Un settembre caldo ed asciutto ha favorito la maturazione delle uve in grappoli forti, sani e dolcemente profumati. La raccolta, avvenuta alla fine di settembre, è stata graduale e mirata, ed ha permesso di portare in cantina un’uva perfetta per la vinificazione.
Le uve, raccolte perfettamente mature, sono state suddivise in due parti: una quota è stata immediatamente vinificata, l’altra è stata lasciata ad appassire per circa un mese, in locali asciutti e ben aerati, in modo da ottenere una maggiore concentrazione, sia aromatica che strutturale. Una volta trasferite in cantina, il processo di vinificazione è stato il medesimo per entrambe le quote. Dopo una pigiatura molto soffice, le uve hanno subito una macerazione per circa una settimana che ha contribuito all’estrazione del complesso patrimonio aromatico, del tipico colore del vino e della struttura armonica e intensa. E’seguita, quindi, la separazione dalle bucce e la fermentazione alcolica del mosto a temperatura controllata (sotto i 20°C). Una volta raggiunto il livello zuccherino desiderato, la fermentazione alcolica è stata interrotta per mezzo dell’abbassamento repentino della temperatura. Il vino è stato conservato a bassa temperatura fino all’imbottigliamento
La Fattoria Aldobrandesca è situata vicino al borgo storico di Sovana nel sud della Toscana. La prima annata prodotta è il 1997. Questo vino si distingue per la sua personalità , per la sua piacevolezza e per la ricchezza di profumi ed aromi tipici del vitigno.
Il vino ha un colore rosso rubino, al naso si avvertono sentori che ricordano la confettura di frutta rossa fresca e di rosa; dal sapore intenso, è un vino ricco che presenta una perfetta armonia tra dolcezza e acidità .
L’inverno 2011 è stato caratterizzato da un clima regolare con temperature minime inferiori agli zero gradi, una eccezionale nevicata nel mese di febbraio e abbondanti piogge nel mese di marzo. Il germogliamento delle piante è avvenuto, come di consueto, nella prima metà del mese di aprile. Le piogge e il clima insolitamente fresco si sono protratti fino alla fine di maggio e l’inizio di giugno e non hanno influito negativamente sull’allegagione, che si è verificata come di consuetudine nella prima settimana di giugno. Le piogge e la nevicata hanno garantito alle piante le risorse per un ottimo sviluppo vegetativo che è proseguito durante l’estate fresca e asciutta portando così ad una completa e perfetta invaiatura. Un settembre caldo ed asciutto ha favorito la maturazione delle uve in grappoli forti, sani e dolcemente profumati. La raccolta, avvenuta alla fine di settembre, è stata graduale e mirata, ed ha permesso di portare in cantina un’uva perfetta per la vinificazione.
Era il 1928 quando Niccolò Antinori, padre di Piero Antinori, decise di chiamare questo vino con il nome della villa di famiglia affinché rappresentasse la sua personale interpretazione dell’identità chiantigiana e toscana.
Villa Antinori è il vino simbolo di Casa Antinori, un’etichetta storica toscana, dallo stile contemporaneo. “Si chiama Villa Antinori. Rosso di Sangue Toscano […] da uve nate, maturate e raccolte nei nostri vigneti delle tenute toscane e poi vinificate e invecchiate in Casa Antinori”. Cit. Piero Antinori
Quel disegno in etichetta, raffigurante Villa del Cigliano, simboleggia il concetto di casa, di territorio, di Toscana. “I francesi hanno gli chateaux? E noi abbiamo le Ville!” Così Niccolò Antinori spiegava scherzosamente la scelta dell’illustrazione in etichetta, innovativa per quel tempo.
Il nome celebra i Monaldeschi della Cervara, storica famiglia proprietaria nel XVI secolo del Castello della Sala.
Vigneto Vignaferrovia prende il nome da un’antica stazione ferroviaria del XIX secolo presente a pochi metri dai filari.
Poggio alle Nane nasce da un’area altamente vocata alla produzione di vini di qualità , una zona in cui i Cabernet così come il Carménère riescono ad esprimersi al meglio.
Il Pinot Nero trova al Castello della Sala, storica terra dei bianchi, un espressione autentica e tipica, capace di raccontare il profondo carattere territoriale.
L’Aleatico, antica varietà toscana coltivata fin dai tempi degli etruschi, trova in questo territorio una moderna espressione.
Villa del Cigliano, situata tra le morbide colline di San Casciano in Val di Pesa (FI), è un luogo da sempre legato alla famiglia; è qui che generazioni di Antinori sono nati e vissuti a partire dal 1546, anno in cui Alessandro di Niccolò Antinori divenne proprietario dell’edificio.
L’etichetta fu disegnata da Silvio Coppola nel 1974, per l’uscita dell’annata 1971. Fu in una cena del 1973 al Castello della Sala che uscì fuori il nome di Coppola. Grafico e designer, famoso per le sue lampade essenziali, i mobili rigorosi, ma anche le copertine di tanti libri Feltrinelli, Coppola era il nome giusto per quel lavoro.
Un territorio, quello di Guado al Tasso, contraddistinto dall’Anfiteatro Bolgherese, una serie di colline che racchiudono la pianura che si affaccia sul mare, capace di creare un microclima unico, con grandi escursioni termiche. I vigneti di Guado al tasso si trovano ai piedi dell’Anfiteatro e, nella notte, l’aria fredda scende dalle colline fino a rinfrescare i filari. Queste particolari condizioni climatiche donano alle uve una spiccata aromaticità e garantiscono una perfetta maturazione dell’acino.
Il Cervaro della Sala è stato uno dei primi bianchi italiani a svolgere fermentazione malolattica ed affinamento in barrique.
Poggio alle Nane prende il nome dalla zona in cui si trovano i vigneti: un'area dove originariamente erano allevate delle anatre localmente chiamate "nane", estesa dal poggio al lago ancora oggi esistenti.
Vigneto Vignaferrovia poggia su un suolo caratterizzato fortemente da rocce e sassi, capace di limitare naturalmente la vigoria della vite ed esaltare la qualitĂ delle uve.
I 4 ettari di vigneto del Pinot Nero percorrono la collina, dividendosi in terrazzamenti, disegnando linee sinuose e morbide.
“A” rappresenta l’unione dell’ iniziale della tenuta, Fattoria Aldobrandesca, con quella della varietà , l’Aleatico.
Il Marchese Piero Antinori, attuale Presidente Onorario, decise di far firmare l’etichetta di Tignanello a suo padre, Niccolò Antinori, come simbolo di riconoscenza per la fiducia dimostratagli.
Guado al Tasso riporta nella propria capsula lo stemma storico della famiglia Antinori.
Cervaro della Sala nasce dalla volontĂ di creare un vino bianco capace di affrontare lunghi affinamenti.
La particolare esposizione a sud/ovest dei vigneti permettono ai venti dal mare di mitigare le temperature estive del vigneto limitandone i picchi di calore.
Il particolare clima del Castello della Sala ha costretto gli agronomi ad ideare un modo per proteggere gli acini dal sole estivo. I tralci vengono fatti allungare e ripiegati sulla pianta in modo che le foglie possano ombreggiare i grappoli di Pinot Nero.
“A” nasce dalla ricerca dell’equilibrio tra il carattere spiccato dell’Aleatico e l’unicità del suolo vulcanico.
Lo stemma storico della famiglia Antinori.
Guado al Tasso presenta in etichetta lo stemma della famiglia Della Gherardesca con le sue iniziali, DG, antica proprietaria della tenuta.
Nel 1985, Renzo Cotarella, allora enologo del Castello della Sala, produce la prima annata del Cervaro della Sala.
La famiglia Antinori ha voluto interpretare in maniera personale e profonda un vino storico come il Brunello di Montalcino.
Il “sole” di Tignanello stilizzato da Silvio Coppola.